
Interrogazione a risposta orale n. 5-01664 dell’On. Braga
Il Ministero dell’ambiente è fortemente impegnato nel contrasto ai cambiamenti climatici. Per incrementare la resilienza dei territori è in fase di definizione il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC).
L’Italia vive da anni una situazione di criticità per qualità dell’aria, con il superamento dei valori limite per gli inquinanti particolato PM10 e biossido di azoto NO2 e la conseguente apertura di due procedure di infrazione comunitaria. In particolare nell’area del Bacino Padano, dove anche per le caratteristiche orografiche e le condizioni meteoclimatiche i superamenti sono diffusi su tutto il territorio, l’impegno delle sole Amministrazioni regionali e locali non è stato sufficiente a risolvere il problema. Di conseguenza, ferma restando la competenza primaria alle Regioni, il Ministero dell’ambiente ha garantito un costante e fondamentale supporto alle Amministrazioni locali.
Nell’ambito dello svolgimento delle attività del primo Accordo del Bacino Padano sottoscritto nel 2013, il Ministero dell’ambiente ha:
– predisposto un decreto relativo alla certificazione dei generatori di calore ad uso domestico, finalizzato alla diffusione di tecnologie sempre più efficienti e pulite, pubblicato a dicembre 2017;
– studiato ed elaborato un set di valori limite alle emissioni per gli impianti industriali a biomassa, poi utilizzato nell’ambito del recepimento della direttiva 2015/2193 sui medi impianti di combustione;
– elaborato, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole e con le Regioni, le “Linee guida per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole e zootecniche”, strumento a disposizione delle Regioni per regolare, nei propri Piani di risanamento, l’utilizzo, anche in campo agricolo, di tecniche a basso impatto ambientale.
Nel 2017 è stato sottoscritto un nuovo Accordo del Bacino Padano, mirato ad affrontare in modo esteso i problemi comuni alle quattro Regioni per le quali l’intervento nazionale di coordinamento e supporto risultava decisivo. Nell’ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2015 tra il Ministero dell’ambiente, la Conferenza delle Regioni e Province autonome e l’ANCI, il Ministero ha previsto l’utilizzo di circa 350 milioni di euro per l’attuazione di interventi nel campo della mobilità ed un finanziamento di 11 milioni di euro per interventi urgenti sulla qualità dell’aria in coincidenza con situazioni di inquinamento acuto. Infine, è stato intrapreso un dialogo con i Ministeri dello sviluppo economico, delle infrastrutture e trasporti e delle politiche agricole, volto alla predisposizione di uno specifico Accordo per promuovere strategie di intervento nei settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti. Nel dicembre del 2018 è stato, a tal fine, istituito un Gruppo di lavoro per la qualità dell’aria con i predetti Ministeri, con l’obiettivo di individuare misure nazionali che possano supportare concretamente le Regioni nel processo di miglioramento della qualità dell’aria.