La risposta del Sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Salvatore Micillo all’interpellanza urgente
concernente iniziative di competenza anche normative volte a contrastare l’aggravarsi della situazione ambientale nell’area del fiume Sarno anche prevedendo la reintroduzione del relativo bacino idrografico tra i siti di bonifica di interesse nazionale, durante la seduta antimeridiana del 16 novembre 2018.
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La risposta del Sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Salvatore Micillo all’interpellanza urgente concernente iniziative di competenza volte alla tutela della salute nei territori limitrofi agli stabilimenti della Miteni in relazione alla presenza di sostanze perfluoroalchiliche, durante la seduta antimeridiana del 16 novembre 2018.
Salvatore Micillo – Iniziative per la tutela della salute connesse ai campi elettromagn. a radiofrequenze
La risposta in aula del Sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Salvatore Micillo all’interrogazione della portavoce Cunial concernente iniziative di competenza volta alla tutela della salute in relazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenze, durante la seduta antimeridiana del 6 novembre 2018.
Iniziative per la tutela della salute pubblica nella città di Castelvetrano
La risposta in aula del Sottosegretario di Stato per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Salvatore Micillo all’interrogazione della portavoce Martinciglio concernente iniziative di competenza per la tutela della salute pubblica in relazione alla gestione dei rifiuti nella città di Castelvetrano sottoposta a commissariamento prefettizio, durante la seduta antimeridiana del 6 novembre 2018.
28 settembre 2018 – Di seguito le questioni affrontate stamattina in risposta alle interpellanze urgenti in Aula alla Camera dei Deputati.
Prevenzione e limitazione delle emissioni odorigene degli stabilimenti:
Recentemente abbiamo approvato il Decreto Legislativo n. 183 del 15 novembre 2017, in attuazione della direttiva (UE) 2015/2193, che fornisce indicazioni in merito alla limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi, nonché riordina il quadro normativo concernente gli stabilimenti che producono emissioni in atmosfera. Con tale provvedimento vogliamo legittimare le normative emanate dalle Regioni, che ad oggi anno competenza legislativa in materia, e assicurare una base comune per la progressiva definizione di criteri uniformi a livello statale.
In aggiunta, l’ISPRA, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), ha redatto una apposita Linea Guida al fine di disporre di un quadro di riferimento comune e fornire agli Enti di Controllo informazioni utili per la scelta degli approcci adeguati ad effettuare un’azione di prevenzione, controllo e valutazione delle emissioni.
Infine, stiamo attuando misure volte alla riduzione del conferimento dei rifiuti, attraverso la prevenzione come azione prioritaria nella gestione dei rifiuti, che sono soggetti a specifici programmi regionali di riduzione, in particolare quelli biodegradabili i quali durante il trattamento possono generare emissioni odorigene moleste se non correttamente gestiti.
Iniziative volte alla salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali:
È attualmente in corso l’iter per la modifica dell’art. 12 del DPR 8 settembre 1997, n. 357, aggiornato e coordinato con il decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n. 120, che si è rivelato eccessivamente stringente, impedendo l’introduzione di specie alloctone in qualsiasi evenienza, compresa la lotta biologica. Si tratta di una modifica che, se definitivamente approvata, consentirebbe l’immissione anche di specie e di popolazioni non autoctone, con le garanzie derivanti dalla prevista necessità di Linee Guida ministeriali e dall’autorizzazione caso per caso del Ministero dell’ambiente, in linea con la direttiva europea Habitat.
Una proposta che trova riscontro anche nei rilievi tecnici di ISPRA, secondo cui, pur essendo il predetto divieto condivisibile in linea di principio, l’introduzione controllata di agenti esotici a fini di controllo biologico può concorrere a combattere gli impatti di specie esotiche invasive vegetali e animali, contribuendo quindi, in alcune circostanze, alla tutela ambientale. Ciò, naturalmente, a condizione che l’attività sia attentamente pianificata, anche prevedendo test specifici sugli agenti, valutata con una rigorosa analisi del rischio, e se del caso anche sottoposta ad un attento monitoraggio post-rilascio.
Studio delle cause della legionellosi e bonifica delle aree colpite da epidemia di polmonite:
Sull’incremento del numero dei casi virus del Nilo occidentale (West Nife Virus, WNV), gli studi hanno evidenziato che alcune aree segnalate più colpite sono tipiche per spandimenti azotati, digestati di impianto a biogas e fanghi. In merito allo spandimento dei fanghi di depurazione delle acque reflue in agricoltura la normativa vigente stabilisce le caratteristiche, le modalità e le condizioni in base alle quali i fanghi possono essere utilizzati in agricoltura, definendo tra l’altro i parametri da analizzare e le relative concentrazioni limite. Allo stato attuale, le Regioni nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni possono prevedere autonomamente ulteriori limiti e condizioni per l’utilizzazione dei fanghi in agricoltura, ma solo al fine di dettare norme più stringenti volte ad assicurare livelli di tutela più elevati. A livello nazionale il Ministero dell’Ambiente, unitamente agli Istituti scientifici di rilevanza nazionale, Ispra ed Istituto Superiore di Sanità, al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero delle politiche agricole ed al Ministero della salute, ha ritenuto necessario provvedere ad un aggiornamento della normativa, per adeguarla al progresso delle conoscenze scientifiche in materia, soprattutto per quanto riguarda i limiti di concentrazione stabiliti per determinati inquinanti organici ed anche per alcuni parametri microbiologici. Nell’aprile 2018, l’ultima proposta di decreto è stata inviata al Consiglio di Stato che, nel suo parere, ha manifestato l’opportunità di acquisire l’avviso della Conferenza Stato – Regioni che ha espresso il parere di competenza, alla presenza di Ispra e di ISS. Il relativo iter è ancora in corso.
Il Ministero della salute comunica che è in corso l’inchiesta epidemiologica e microbiologica di tutti i casi al fine di trovare una esposizione comune, e sono in corso anche azioni specifiche per identificare la fonte e i metodi di trasmissione del batterio. Al momento prosegue la ricerca clinica sui singoli casi per confermare l’agente eziologico delle polmoniti nei pazienti ricoverati. La rete di distribuzione dell’acqua potabile dei Comuni coinvolti è stata controllata ed è stata esclusa la possibilità di collegamenti tra i Comuni. Sono comunque stati effettuati campionamenti alla rete idrica (più di 50 punti campionati) e presso le abitazioni dei soggetti con diagnosi di legionellosi. Sono stati effettuati campionamenti per la ricerca del batterio Legionella anche sulle torri di raffreddamento degli insediamenti industriali della zona. Gli esiti, positivi in 9 casi su 10 in tutte e tre le aziende coinvolte, hanno portato ATS (Agenzia di Tutela della Salute), in base al principio di precauzione, a chiedere ai sindaci dei tre Comuni interessati l’emissione di un’ordinanza contingibile ed urgente a carico delle ditte per un intervento di sanificazione degli impianti.
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Roma, 18 sett. 2018 – Oggi alla Camera dei Deputati, in Aula prima e in Commissione Ambiente poi, mi sono occupato delle seguenti questioni:
- Realizzazione di un nuovo collettore del Lago di Garda: sulla base della Legge di Bilancio 2017, il Ministero dell’Ambiente ha stanziato fondi per la realizzazione di un nuovo collettore del Lago di Garda. Il progetto, voluto dalle comunità locali e presentato congiuntamente dalla Regione Veneto, dalla Regione Lombardia, dall’Ufficio d’Ambito di Brescia e dal Consiglio di Bacino “Veronese”, mira a migliorare il servizio di raccolta, trasferimento, trattamento e gestione dei reflui del sistema fognario del Lago di Garda. L’obiettivo è una generale salvaguardia ambientale del Lago stesso, con conseguente miglioramento della qualità delle acque del Lago e della fauna e flora ripariali.
- Operazioni di traslocazione delle specie di interesse conservazionistico del Mar Piccolo (Taranto): nel 2014 ha preso il via un piano di bonifica di un’area complessiva di 500 chilometri quadrati, che riguarda i comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montesemola, classificata come una delle più inquinate d’Europa. In quest’area, il Mar Piccolo rappresenta un ecosistema unico nel quale vivono specie animali di particolare interesse, alcune delle quali in pericolo o in via d’estinzione. Al fine di salvaguardare la sopravvivenza di tali specie, si è scelto di effettuare la traslocazione in aree idonee: l’operazione è avvenuta in massima sicurezza, nelle condizioni di minor stress per gli animali e seguendo un programma approvato dagli organi competenti. Dai successivi monitoraggi è risultato che tutti gli esemplari sono sopravvissuti e godono di in un buono stato di salute. L’operazione condotta nel Mar Piccolo di Taranto risulta ad oggi unica in Italia nella sua dimensione numerica e nel livello di monitoraggio, con il coinvolgimento di un team particolarmente esperto nelle problematiche connesse alla conservazione di specie protette.
- Disciplina RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche): l’impianto legislativo che disciplina il tema dei RAEE è in continuo aggiornamento. Sul trattamento di questi rifiuti, il Ministero dell’Ambiente ha predisposto uno schema di decreto, che ha tenuto conto delle osservazioni di ISPRA e del Centro di coordinamento RAEE, oggi di nuovo al vaglio per un eventuale aggiornamento tecnico. Per quanto concerne gli effetti della riclassificazione delle categorie delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, il Ministero, a seguito di una riunione con il Centro di coordinamento RAEE, l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e le associazioni della filiera del recupero, ha predisposto una bozza di schema di decreto che sarà trasmesso a breve ai Ministeri concertanti dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze al fine di acquisirne il parere tecnico.
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Roma, 7 agosto – Convertito in legge il decreto di Riordino dei Ministeri che dà piena competenza al Ministero dell’Ambiente su Terra dei Fuochi, dissesto idrogeologico e su economia circolare.
“Un’altra vittoria per l’ambiente e per il territorio più bello del mondo – dice il Sottosegretario all’Ambiente On. Salvatore Micillo – Insieme al Ministro Costa e grazie al Parlamento è stato appena approvato un decreto legge che dà delle competenze specifiche al nostro Ministero: terra dei fuochi, bonifiche, dissesto idrogeologico adesso spettano di diritto al Ministero dell’Ambiente, che potrà intervenire da subito sulle emergenze ambientali ed entrare in stretto contatto con i problemi che affliggono tutto il Paese. Un decreto epocale che dà finalmente priorità all’ambiente in tutta Italia”.
Un'altra vittoria per l'ambiente, con il ministro Sergio Costa vi spieghiamo il decreto appena approvato. Bonifiche, terra dei fuochi, dissesto idrogeologico e tante competenze che passano al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Publiée par Salvatore Micillo sur Mardi 7 août 2018
Il “nuovo” ministro dell’ambiente Gianluca Galletti ha visitato stamani il sito di “eco”balle di Taverna del re. Al suo predecessore Orlando, ai vari assessori regionali e al presidente Caldoro abbiamo presentato il #pianoalternativo per lo smaltimento di questi rifiuti. Nella prossima settimana , in commissione ambiente, potremmo ascoltarlo e magari potrà rispondere sulla questione.
Il mio ringraziamento va agli attivisti che da stamattina cercano di consegnare al Ministro la documentazione del progetto. Il mio aiuto alla causa, l’ho dato dall’Aula della Camera, dicendo questo:
“Siamo informati che in questo momento il Ministro dell’ambiente Galletti sta visitando il deposito di ecoballe di Taverna del Re, nel giuglianese. Noi, al Ministro precedente, Orlando, ai vari assessori regionali e al presidente della regione Campania, Caldoro, abbiamo consegnato il nostro piano alternativo per far smaltire quelle ecoballe, che va in forte contrasto con la proposta dell’inceneritore. Noi idealmente consegneremo, anche attraverso i cittadini che in questo momento sono sul territorio, quel distretto del riciclo che vorremmo portare all’attenzione nazionale per non far costruire un inceneritore su quel territorio, che è già devastato da tantissime discariche.”
Cambiano le “poltrone” ma noi non cambieremo opinione sull’inceneritore, che non dev’essere fatto, ci sono le alternative e vogliamo che siano prese in considerazione, alcune le abbiamo fornite direttamente noi in prima persona ai vari interlocutori, regionali e nazionali. La scorsa domenica ho fatto l’esempio del “cavalluccio rosso” del famoso film di Luciano De Crescenzo. Ripetiamo sempre le stesse cose…ma noi non ci stanchiamo!
La XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime della criminalità si terrà quest’anno a Latina. Vi parteciperò, portando nel cuore i nomi ed i volti di coloro che, per agguati o scambi di persona, hanno perso la vita. Conducevano una vita retta ed onesta fino a quando non hanno incrociato quei proiettili che hanno spezzato sogni e legami.
Oggi, in Aula, ho ricordato le vittime delle mafie, vittime dei nostri silenzi, della nostra omertà.
Non deve accadere mai più #tuttialatina
“Alberto Vallefuoco
Gianluca Cimminiello
Dario Scherillo
Simonetta Lamberti
Marcello Torre
Giancarlo Siani
Don Peppe Diana
Mena Morlando
Antonio Landieri
Gaetano Montanino
Palma Scamardella
Gigi Sequino e Paolo Castaldi
Attilio Romanò
Teresa Buonocore
Giuseppe Veropalumbo
Paolino Avella
Daniele Del Core
Nomi che scavano nelle nostre memorie, colpiscono le nostre coscienze esattamente come i proiettili che hanno spezzato le loro vite. Le loro vite di uomini, le loro vite di madri, le loro vite di bambini, le loro vite innocenti.
Sì, queste persone sono solo alcune, solo poche, del lunghissimo elenco di vittime innocenti di criminalità. Più di 900 vite spezzate per aver avuto il coraggio di denunciare, di non essere sopraffatti dal malaffare, o il coraggio di fare il proprio mestiere e, ancora, semplicemente il coraggio di condurre la propria vita e trovarsi coinvolti in agguati o scambi di persona.
Il 21 marzo, nella giornata dedicata alla Memoria e all’impegno per le vittime innocenti di criminalità, ricorderemo tutti loro a Latina. Vittime delle mafie, ma vittime di tutti noi: della nostra omertà e del nostro silenzio”.
il programma e come raggiungerci
La Camera ha approvato il 26 febbraio scorso la proposta di legge C.957 Micillo a cui erano abbinate la C.342 Realacci e C. 1814 Pellegrino che prevede l’introduzione del titolo VI-bis del libro II del codice penale, in materia di delitti contro l’ambiente, approvato con il nuovo titolo “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”.
Il testo passa ora all’esame del Senato (S1345). Qui di seguito una sintesi delle novità introdotte dal provvedimento:
Quattro nuovi reati, tra cui il disastro ambientale e il traffico di materiale radioattivo, e confisca obbligatoria del profitto del reato.
Un ‘pacchetto’ di norme, che prevede anche aggravanti per mafia e sconti di pena per chi si ravvede, condanna al ripristino e raddoppio dei tempi di prescrizione. Ecco, in sintesi, le principali novità.
NUOVI REATI. Quattro i delitti introdotti nel codice penale. Disastro ambientale: punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi altera gravemente o irreversibilmente l’ecosistema o compromette la pubblica incolumità. Inquinamento ambientale: prevede la reclusione da 2 a 6 anni (e la multa da 10mila e 100mila euro) per chi deteriora in modo rilevante la biodiversità o l’ecosistema o la qualità del suolo, delle acque o dell’aria. Se non vi è dolo ma colpa, le pene sono diminuite da un terzo alla metà. Scattano invece aumenti di pene per i due delitti se commessi in aree vincolate o a danno di specie protette. Traffico e abbandono di materiale di alta radioattività: colpisce con la pena del carcere da 2 a 6 anni (e multa da 10mila a 50mila euro) chi commercia e trasporta materiale radioattivo o chi se ne disfa illegittimamente. Impedimento del controllo: chi nega o ostacola l’accesso o intralcia i controlli ambientali rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
AGGRAVANTE ECOMAFIOSA. In presenza di associazioni mafiose finalizzate a commettere i delitti contro l’ambiente o a controllare concessioni e appalti in materia ambientale scattano le aggravanti. Aggravanti, peraltro, sono previste anche in caso di semplice associazione a delinquere e se vi è partecipazione di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.
SCONTI PENA. Pene ridotte da metà a due terzi nel caso di ravvedimento operoso: Ossia se l’imputato evita conseguenze ulteriori, aiuta i magistrati a individuare colpevoli o provvede alla bonifica e al ripristino.
RADDOPPIO PRESCRIZIONE. Per i delitti ambientali i termini di prescrizione raddoppiano. Se poi si interrompe il processo per dar corso al ravvedimento operoso, la prescrizione è sospesa.
OBBLIGO CONFISCA. In caso di condanna o patteggiamento della pena è sempre ordinata la confisca dei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato e delle cose servite a commetterlo o comunque di beni di valore equivalente nella disponibilità (anche indiretta o per interposta persona) del condannato.
CONDANNA AL RIPRISTINO. Il giudice, in caso di condanna o patteggiamento della pena, ordina il recupero e dove tecnicamente possibile il ripristino dello stato dei luoghi a carico del condannato.
GIUSTIZIA RIPARATIVA. In assenza di danno o pericolo si rafforza per le violazioni amministrative e le ipotesi contravvenzionali previste dal codice dell’ambiente l’applicazione della ‘giustizia riparativa’ puntando alla regolarizzazione attraverso l’adempimento a specifiche prescrizioni. In caso di adempimento il reato si estingue.
COORDINAMENTO INDAGINI. In presenza dei delitti contro l’ambiente (‘reati spia’), il pm che indaga dovrà darne notizia al procuratore nazionale antimafia.
La mia dichiarazione di voto finale in Aula la sera del 26 febbraio
Vi racconto le “arrabbiature” , le lotte ma pure le proposte portate avanti questa settimana. Martedì 7 gennaio è scaduto il termine di presentazione in Commissione Ambiente degli emendamenti al Decreto Legge c.d. “Terra dei Fuochi”. Un lavoro di integrazioni e modifiche per il quale avevamo chiesto pure il vostro prezioso contributo il 28 dicembre scorso. Quando ci siamo riuniti presso la Sala Gemito della Galleria Principe di Napoli. Utili spunti che abbiamo portato nel “Palazzo”. Tre emendamenti in particolare riassumevano le vostre richieste. Ci sono stati tutti e tre bocciati dalla “maggioranza”, che ha detto no a:
– pubblicazione, da parte dell’Istituto Superiore Sanità, del registro tumori e delle analisi epidemiologiche in Campania.
– all’aggravamento delle pene a chi inquina.
– vietare la realizzazione di discariche e inceneritori in aree a rischio ambientale.
IN COMMISSIONE GIUSTIZIA ha avuto inizio con la presenza del Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, l’esame del DL 146/13: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria. Si sono in seguito svolte le audizioni di:
– Giovanni Tamburino, Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia;
– rappresentanti Unione delle camere penali italiane;
– rappresentanti Associazione nazionale magistrati.
La discussione proseguirà la prossima settimana, con gli interventi del Ministro degli Interni, del Capo della Polizia e di esperti richiesti dai Gruppi parlamentari.
Si sono infine svolte le audizioni, in merito all’esame delle proposte di legge C. 1203 Daniele Farina e C. 971 Gozi, recanti Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione e cessione della cannabis indica e dei suoi derivati, di:
– Andrea De Gennaro, Direttore centrale del Servizio antidroga del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno;
– Gaetano Di Chiara, ordinario di farmacologia presso l’Università degli studi di Cagliari;
– rappresentanti di Forum Droghe;
– rappresentanti dell’Associazione SAMAN.
Mercoledì 8 gennaio, in Aula c’è stata nuovamente la mozione Sorial. Ricordate le “Facce di bronzo”? Abbiamo chiesto di tagliare le PENSIONI D’ORO ! Com’è andata a finire? Proposta respinta. I diritti acquisiti dalla “casta” non si toccano. Hanno votato compatti contro di noi.
Giovedì 9 gennaio ho espresso in Commissione Giustizia (di cui faccio parte) il mio parere (negativo) sul Decreto Legge per le emergenze ambientali.
ho appreso che la risoluzione che ho consegnato per la calendarizzazione in Commissione Difesa mediante il nostro capogruppo M5S dovrebbe essere votata la prossima settimana.
Saccomanni ha lanciato ufficialmente la mini Imu e noi gli abbiamo spiegato che occorre invece tassare il gioco! Solo così si può evitare a 12 milioni di cittadini di pagare la mini IMU: si può fare! Ecco come: http://goo.gl/FffuLn
In AULA è stata approvata con 290 voti favorevoli, il voto contrario della Lega Nord e la nostra astensione la proposta di legge “Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali”, che passa ora all’esame del Senato.
Venerdì 10 si sono svolte in mattinata le interpellanze urgenti.
Torniamo in Aula lunedì 13 gennaio 2014.